E’ il 9 agosto, ma qui sulle Rocky Mountains l’aria è frizzantina al nostro risveglio. Sulle cime delle montagne c’è neve fresca.
Dopo colazione andiamo al supermercato a comprare un po’ di viveri per la giornata.
Una volta pronti ci rechiamo alla prima tappa di giornata, il Patricia Lake e subito dopo il Pyramid Lake.
Patricia Lake
Pyramid LakePyramid LakeSono entrambi splendidi, i classici laghetti che ci si aspetterebbe di vedere in Canada.
Durante la visita ai laghetti rimaniamo solo stupiti di vedere come dei bambini fossero allegramente in costume a fare un bagno nella gelide acqua del laghetto, mentre noi ci proteggevamo dalla fresca aria mattutina con la nostra giacca a vento.
Il nostro programma è di proseguire verso il Maligne Canyon, dove da un ponte alto 51 metri scattiamo fiumi di foto alla cascata davanti a noi.
Maligne CanyonVisitato il Maligne Lake, riprendiamo la strada verso sud e ci dirigiamo verso Mount Edith Cavel, dove una lingua di ghiaccio si fonde in un bellissimo laghetto verde con tanto di iceberg.
Appena sud di Jasper, però, ci imbattiamo in una piccola ressa di auto e persone, chiaro sintomo di animali nelle vicinanze.
Accostiamo anche noi e ci catapultiamo in cerca degli animali, e scopriamo che si tratta di una piccola mandria di cervi.
OrsoDopo aver scattato qualche decina di foto ripartiamo, ma dopo pochi chilometri un nuovo stop, questa volta per avvistare un orso, che speravamo forse un grizzly, ma purtroppo era solo un modesto black bear (più o meno equivalente ai nostri orsi bruni).
Finalmente raggiungiamo Mount Edith Cavel. Dal parcheggio è difficile capire cosa ci aspetti, seguiamo un sentiero che sale ed improvvisamente si apre un panorama splendido su un laghetto verde, sormontato da una lingua di ghiaccio.
Mount Edith Cavel - Panorama
Il ghiaccio arriva fino alla riva del laghetto, dove ha forma una grotta, in cui ci addentriamo per alcuni metri.
Questo parco nazionale lascia senza fiato, ad ogni passo si resta senza parole.
Mount Edith CavelOra ripartiamo verso le Athabasca Falls con un piccolo imprevisto. Nessun distributore di benzina per i prossimi 100km, per cui ci tocca tornare indietro di 30km per fare benzina e poi ripartire verso sud.
Lungo il tragitto visitiamo anche la Sunwapta Falls e poi raggiungiamo Crossing, che è poco più di un grand autogrill, dove ci aspetta il nostro motel per la notte, all’incrocio tra le due uniche strade della zona.
Intorno a noi solo le montagne, e molto probabilmente anche orsi ed altri animali che però non si fanno vedere, quindi percorriamo qualche centinaio di metri fino al ristorante a piedi. L’unico ristorante alla carta è completamente prenotato, anche se chiude solo tra mezz’ora, quindi andiamo a cenare in un self service, fortuna che c’era…